ELENA BENIGNI

ELENA BENIGNI

Laureata in Medicina e Chirurgia nel 2009 in quel di Tarragona (Spagna), ho iniziato la mia ricerca nel campo delle Medicine Non Convenzionali con il Diploma di Medicina Antroposofica (Svizzera), per proseguire una ininterrotta ricerca tra medicine tradizionali e moderne orientali e occidentali.

Ho lavorato come medico di famiglia e comunità in Spagna, Svizzera e Italia e ho avuto l’onore di tenere seminari, corsi e conferenze su vari aspetti della Medicina Naturale e della Guarigione in diversi paesi del mondo, collaborando in Giappone con Masaru Emoto e in Austria con Rasmus Gaupp Berghausen.

Oggi propongo una Medicina Naturale Integrata, in collaborazione con professionisti di varie discipline, dove la salutogenesi è al centro dei processi e alla base dei metodi per sostenere il benessere e favorire cura e guarigione degli squilibri fisici, emotivi e profondi di adulti e bambini.

PAOLA CAPITINI

PAOLA CAPITINI

Paola Capitini Studia design e creatività presso lo IED, lavora per quindici anni nella comunicazione come Art Director. 

Incontra l’Antroposofia in gioventù grazie al Dott. Valerio Spadini.

Approfondisce la pedagogia Steineriana con particolare attenzione ai primi tre anni del bambino.

Dal 2015 fondatrice dell’Associazione di promozione sociale Semi di Futuro per la quale è responsabile del gruppo giochi e dell’accoglienza alle famiglie.

Oggi, Maestra Waldorf nel primo settennio, tiene incontri di sostegno alla genitorialità e promuove percorsi su temi per l’autoeducazione.

Consulente e appassionata dei processi di comunicazione nell’arte sociale, grazie anche allo studio della Comunicazione nonviolenta di Rosemberg.

È interessata e impegnata ad approfondire i temi dell’infanzia, dell’autoeducazione, della formazione dell’adulto per un costante risveglio dell’Io.

Esercita attività di consulenza sulle forme di accudimento del bambino piccolo e di docenza nei corsi di formazione per insegnanti, terapisti e genitori

ANDREA CATAPANO

ANDREA CATAPANO

Originario di Monfalcone (GO), ho iniziato i miei studi in ambito tecnico a Bologna e li ho conclusi a Firenze.
Durante gli studi che mi hanno condotto ad una laurea in “Belle Arti” a Venezia, ho lavorato come carpentiere per gli artisti Ilya ed Emilia Kabakov all’interno della di arti visive.

Nata la prima figlia, mi sono trasferito in Toscana dove dal 2005 al 2014 ho lavorato come stilista e progettista cad/cam in una ditta che produce accessori per l’abbigliamento.

L’antroposofia mi ha sempre accompagnato essendo la mia compagna un’insegnante del primo settennio e, nel 2014, ho dato inizio al percorso delle medie inferiori nella scuola di Prato.
Da allora sono impegnato come insegnante di classe, come maestro di falegnameria e, da quest’anno ho iniziato un corso per adulti di avviamento ai mestieri antichi.

KORINNA KREUTZMANN

KORINNA KREUTZMANN

Sono nata a Wuppertal in Germania. 

Ho passato la mia infanzia alternando periodi in campagna – a contatto con animali, personaggi, vita e azioni di una grande azienda agricola, dove mi si affidarono dei lavori sempre adatti alla mia età, capacità e di sempre maggiore responsabilità – con periodi più lunghi in città, al terzo piano di una casa nella strada stretta e oscura di un quartiere in cui mio padre faceva il medico di famiglia. Incontravo i suoi pazienti tutti giorni, passando tra loro nel lungo corridoio che attraversavo per raggiungere la prossima rampa di scale.

Diplomata al Liceo Classico, ho iniziato lo studio di veterinario, poi interrotto per fare una formazione in amministrazione aziendale in una grande azienda di cavi elettrici. Una volta diplomata, dopo un primo anno di impiego nella stessa azienda sono passata a vendere windsurf e skateboard conoscendo così molti bambini e adulti. Pochi di loro vedevo felici. Sempre meno felici erano coloro che più tempo avevano passato nelle scuole, nel lavoro non adatto a loro e desideravano un’altra vita. 

Mi sorgeva il pensiero: era sbagliata la scuola. Sbagliato il pensiero sull’essere umano alla base di quella pedagogia che formava l’uomo per funzionare secondo il sistema reggente, piuttosto di educarlo a diventare libero e capace di creare la sua vita. 

Cercando alternative ho conosciuto la pedagogia Waldorf, l’Antroposofia. Mi sembrava di essere arrivata a casa. L’Istituto per la Pedagogia Waldorf a Witten, i cui fondatori sostenevano che il maestro dovesse essere artista, prevedeva uno studio artistico completo. Ho scelto l’Euritmia. In tutto 5 anni di studio della pedagogia per diventare maestra di classe e di Euritmia. Si lavorava dalla mattina alla sera. Alla fine sapevo di voler studiare Euritmia terapeutica. 

Durante tre anni di lavoro come Euritmista in un istituto per giovani e adulti bisognosi di cure dell’anima, mi resi conto che erano loro che curavano noi, che i bisognosi eravamo noi, i “normali”. In me sorgeva l’idea e l’impulso di creare insieme ad altri una comunità di tutti, di diverse generazioni, abilità, necessità, con al centro un’azienda agricola. Un evento tragico nella mia vita ha rafforzato questo impulso, sfociato molti anni dopo in un progetto sociale in Sardegna, Progetto Pontis – parola sarda che indica una moltitudine di Ponti. 

Dopo il periodo nell’istituto ho studiato Euritmia terapeutica, lavorando tre anni a Roncegno nella Casa di Salute Raphael in Trentino, a Torino e poi a Cagliari. Per molti anni ho anche operato come maestra di Euritmia in scuole d’infanzia e scuole elementari statali, private, antroposofiche. 

Da 25 anni vivo e lavoro prevalentemente in Sardegna. Il mio tema è la trasformazione del male in bene, delle avversità in evoluzione, crescita e guarigione. 

Grazie alle difficoltà incontrate nella mia vita e tanti aiuti ho acquisito e sviluppato strumenti per compiere trasformazioni, per prendermi cura della mia anima, che comprendo diventare egoista in quanto dipendente dal ricevere dall’esterno ciò che non è in grado di trovare, creare in sé e dare a se stessa. 

Mi entusiasma la ricerca di strumenti e il mio percorso nel superare gli ostacoli provenienti dal passato che si presentano per lo più nella vita delle relazioni, nel sociale, ma anche attraverso le malattie. Sperimento, sento che ciò libera le mie mani e il mio cammino per poter accogliere il futuro, per andare verso una vita sociale rinnovata. Per diventare – rubando un’espressione di Thomas Mayer – “un impiegata dell’azienda di Dio” sempre più utile. Da alcuni anni posso condividere questi strumenti con persone che in Germania e in Italia, in cerca di un aiuto, li sperimentano e imparano ad usarli.