Arte Sociale

26 Giu 2019

Gruppo Studio di Arte Sociale al Convegno Giovani 2019

L’arte della Socioterapia

Tutti viviamo costantemente circondati da forze di ostacolo che ci sfidano in un modo o nell’altro nella nostra biografia. Ci sono però alcune persone, cosi detti “diversamente abili”, che si trovano in una condizione di “svantaggio”(handicap”) sin dalla nascita, che si sono incarnati con le forze dell’ostacolo persino nel fisico e vivono con esse in maniera più intensa e difficile.
Il nostro contributo al tema di questo convegno “ Surgere. L’uomo e le forze dell’ostacolo tra arte e coscienza”, ha la sua sorgente nell’incontro con persone che vivono particolare difficoltà nella vita di tutti i giorni, a volte con maggiore intensità altre in modalità più lieve. Questo incontro si caratterizza per la necessità di una relazione piena e autentica, una relazione libera da giudizi e da pregiudizi, da obiettivi educativi o riabilitativi, da progetti o intenzioni specifiche che cercano di misurare un qualche avanzamento o il raggiungimento di una qualsiasi meta. Il Dr. Karl Kӧnig dice “solo l’aiuto prestato dall’uomo all’uomo, l’incontro di un Io con un altro Io, solo la consapevolezza dell’individualità altrui senza badare al suo credo, alla sua concezione del mondo o alla sua appartenenza politica, ma semplicemente l’incontro dell’Io con l’Io, di due individualità – solo questo crea quel genere di pedagogia curativa che è in grado di contrastare ciò che minaccia l’uomo interiore e di guarirlo.”1
La nostra proposta nasce dalla nostra esperienza di Socioterapia e vogliamo accompagnarvi in una esperienza concreta di incontro con una situazione di difficoltà attraverso dinamiche di gruppo e individuali. Si tratta di un percorso di aiuto a prendere coscienza delle nostre forze dell’ostacolo, (autoeducazione), delle difficoltà dei gruppi sociali e in generale delle difficoltà nella RELAZIONE.
Vi vogliamo offrire alcune nozioni teoriche dell’arte sociale applicata alla pedagogia curativa e socioterapia come possibilità di superare le forze dell’ostacolo. Vogliamo in particolar modo proporvi alcune esperienze pratiche che permettano a ognuno di portarsi a casa una immagine reale, concreta con cui poter lavorare nel quotidiano incontro con le forze dell’ostacolo.
Di fronte alle difficoltà, agli ostacoli la nostra grande tentazione è quella di non reagire, di lasciar passare il tempo, di rimandare il momento di confronto con il problema, con il rischio di addormentarci e entrare in un stato di sonno. “Vi è nell’uomo, dice il Dottor Karl Kӧnig, una parte che possiamo chiamare cosciente e un’altra parte che possiamo chiamare dormiente.”2
Questa condizione umana richiama l’esigenza di una saggezza che ha che fare con il percorso evolutivo dell’uomo. Questa saggezza una volta compenetrava tutto l’uomo ma nei tempi moderni è il risultato, il frutto di un percorso di evoluzione dell’uomo. Bernard Lievegoed nel suo libro Verso il ventunesimo secolo e oltre scrive: “per secoli gli esseri umani non sono stati capaci di vedere la realtà dei mondi spirituali. In torno al 1500 la prima gerarchia agì sul mondo degli esseri umani e diede un impulso completamente nuovo alla sua fisiologia. Sinora l’intelligenza cosmica era vissuta dentro l’essere umano in maniera completamente diversa. … la saggezza non era semplicemente una facoltà dell’intelletto; la saggezza riempiva tutto l’essere umano, irradiava dalle forze del cuore, era qualcosa di così intimamente unito all’uomo che questo non possedeva saggezza, ma “era” la saggezza. Semplicemente la saggezza era “dentro” di lui e lui non la possedeva.” Nell’età moderna la capacità di pensare si spostò dal cuore al cervello, verso la testa. Questo è il punto dove comincia l’intelligenza individuale.
Nei tempi moderni non solo c’è stato un impulso allo sviluppo del pensiero individuale ma anche della volontà dell’uomo. Lievegoed, dice: “già adesso l’umanità collabora alla creazione dei mondi futuri attraverso le proprie forze di volontà: per il Bene, se adopera queste forze di volontà spiritualmente; per il Male se le adopera materialisticamente. L’essere umano è responsabile di ciò che “vuole”! Questo è un aspetto del tutto nuovo riguardo alla nostra condizione attuale!” Ma, “in futuro colui che lotta sarà tirato dentro a un vortice di forze così turbinoso che non sarà facile riconoscere: dove sono io e per chi sto lavorando? Occorrerà una visione netta delle cose come si stanno facendo. … Dobbiamo essere oltremodo vigili. Ciò che dovrà essere fatto dovrà essere fatto con le forze di coraggio del cuore; dal coraggio di entrare nelle cose e di fare ciò che c’è da fare.” 3

1 Citato in, Henning Hansmann, l’educazione nelle comunità Camphill, principi e pratica di pedagogia curativa per ragazzi con esigenze speciali, Filadelfia Editori, Milano 1995, p. 13.
2 Karl Kӧnig, Essere Umani II, O. C., p. 19.
3 Bernard Lievegoed, Verso il ventunesimo secolo e oltre, Otto Conferenze tenute a Spring Valley nel 1965 (Stato di New York – USA), Natura e Cultura Editrice, Genova, 1988, pp. 9 -10; 24.